E’ in atto una terribile sopraffazione nei  confronti delle ragioni e dei diritti di un’intera Valle e di tutti noi.  La Tav in Valle Susa deve essere realizzata assolutamente, a tutti i  costi. Non ci sono argomentazioni tecniche, valutazioni di buon senso,  richieste di confronto che possano essere ammesse. Ogni esitazione è  considerata tradimento. Per questo la Valle viene militarizzata con  un’occupazione e un intervento senza precedenti, mentre una indecente  campagna di disinformazione cancella le ragioni di chi lotta e trasforma  tutto in una questione di ordine pubblico. Eppure solo pochi giorni fa  avevamo visto decine di migliaia di persone attraversare serenamente la  Valle, nella totale solidarietà della popolazione. Ora tutto questo  viene cancellato per la ricerca degli infiltrati, degli esaltati, dei  violenti. Non ci stiamo, vogliamo ricordare che c’è una persona che  rischia la vita, si chiama Luca Abbà, perché ha compiuto un atto di  resistenza non violenta. Vogliamo ricordare che dopo la resistenza  passiva, attuata contro lo sgombero dell’autostrada, quando le  telecamere sono andate via, si è scatenato un violentissimo intervento  da parte della polizia, intervento che oggi viene presentato come  “scontri”, ma che in realtà è stata una gigantesca e terribile caccia  all’uomo e alla donna. Militanti dei No Tav sono stati bastonati e  offesi. Una donna tra queste. Senza nessuno che riprendesse la scena. Un  giovane operaio della Fiom, Federico, è ora agli arresti. 
Intanto l’occupazione militare di una parte del territorio della nostra repubblica viene estesa e l’ex Ministro degli Interni reclama un’ulteriore intervento dell’esercito.
Si dice che la Val Susa è terra di sperimentazione delle forze eversive. Da quel che ho potuto vedere e vivere a me pare che la Val Susa sia diventata la terra di sperimentazione della negazione della democrazia, una cavia per l’Italia, così come la Grecia lo è per tutta l'Europa.
Per questo è giusto mobilitarsi al fianco del popolo della Valle Susa e dei militanti No Tav e collegare la loro lotta a tutte le lotte per la democrazia e i diritti in atto nel paese, che sono di fronte alla stessa sordità autoritaria. Tra tutte ricordiamo quelle dei lavoratori Vagon Lit, alcuni dei quali da tre mesi sono su una torre a Milano, licenziati in 800. Con un 50% dei costi preventivati per la Tav si potrebbero salvare tutti questi posti di lavoro e ripristinare un servizio di treni, questo sì, indispensabile per il paese. Ma la politica ufficiale, quella dei palazzi, non ha nulla da dire se non sostenere gli interventi della polizia.
Dobbiamo mobilitarci. Lo faremo in questi giorni, lo faremo il 9 a Roma affratellando la manifestazione della Fiom alla lotta per la Tav, lo faremo il 31 marzo a Milano, per dire “Occupiamo piazza Affari”, cioè per contestare il vero potere, quello finanziario, che sta distruggendo i nostri diritti, l’ambiente e la democrazia.
Intanto l’occupazione militare di una parte del territorio della nostra repubblica viene estesa e l’ex Ministro degli Interni reclama un’ulteriore intervento dell’esercito.
Si dice che la Val Susa è terra di sperimentazione delle forze eversive. Da quel che ho potuto vedere e vivere a me pare che la Val Susa sia diventata la terra di sperimentazione della negazione della democrazia, una cavia per l’Italia, così come la Grecia lo è per tutta l'Europa.
Per questo è giusto mobilitarsi al fianco del popolo della Valle Susa e dei militanti No Tav e collegare la loro lotta a tutte le lotte per la democrazia e i diritti in atto nel paese, che sono di fronte alla stessa sordità autoritaria. Tra tutte ricordiamo quelle dei lavoratori Vagon Lit, alcuni dei quali da tre mesi sono su una torre a Milano, licenziati in 800. Con un 50% dei costi preventivati per la Tav si potrebbero salvare tutti questi posti di lavoro e ripristinare un servizio di treni, questo sì, indispensabile per il paese. Ma la politica ufficiale, quella dei palazzi, non ha nulla da dire se non sostenere gli interventi della polizia.
Dobbiamo mobilitarci. Lo faremo in questi giorni, lo faremo il 9 a Roma affratellando la manifestazione della Fiom alla lotta per la Tav, lo faremo il 31 marzo a Milano, per dire “Occupiamo piazza Affari”, cioè per contestare il vero potere, quello finanziario, che sta distruggendo i nostri diritti, l’ambiente e la democrazia.
Giorgio Cremaschi - 01/03/2012
Rete28Aprile
 
 
 
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