venerdì 23 marzo 2012

Matrix : costruita intorno a te

Tutto il mondo del lavoro si sta mobilitando contro la riforma del lavoro, 
ma nessuno ne parla 
 


Nel quarto giorno consecutivo degli scioperi a difesa dell’art. 18 non solo la lotta coinvolge nuovi luoghi di lavoro, ma cresce il numero delle iniziative unitarie.
Particolarmente significativo quanto accaduto in Liguria in alcuni cantieri navali del gruppo Fincantieri.


Al Muggiano, in provincia di La Spezia, i dipendenti del cantiere si sono riuniti stamattina presto in assemblea e hanno deciso di proclamare uno sciopero unitario. Dalle prime luci dell’alba più di 300 lavoratori hanno stazionato davanti ai cancelli della fabbrica. Intorno alle ore 8:30, quando gli scioperanti erano diventati circa 800, i lavoratori, preceduti dallo striscione della Rsu sono usciti dal cantiere imboccando la strada che va verso La Spezia. Lo sciopero, cui ha aderito la quasi totalità dei dipendenti, ha avuto una durata di 4 ore.
 

Sempre in Liguria un altro sciopero unitario è stato proclamato dalla Rappresentanza sindacale Fim, Fiom, Uilm della Fincantieri di Riva Trigoso (Genova). Qui lo sciopero è stato proclamato per 2 ore, e cioè dalle 9:00 alle 11:00 per i lavoratori del turno mattutino e di quello centrale, e dalle 14:30 alle 16:30 per i lavoratori del turno serale; compresi, in entrambi i casi, i dipendenti delle ditte di appalto.
 

Iniziativa unitaria, assunta in questo caso dalle segreterie provinciali dei sindacati metalmeccanici Fim, Fiom, Uilm, Uglm, anche all’AnsaldoBreda – comprese le aziende dell’indotto - di Pistoia. Durante lo sciopero, i lavoratori hanno manifestato per le vie cittadine fino a raggiungere la Prefettura.
 

Inoltre, due ore di sciopero sono state indette per oggi dalla Rsu della Indesit di Caserta.
 
Uno sciopero di 2 ore con manifestazione davanti ai cancelli della Saras, la raffineria petrolifera dei fratelli Moratti, si è svolto stamani nella zona industriale di Sarroch (Cagliari).
Secondo un comunicato della Fiom-Cgil Sardegna, “tutto il settore degli appalti si è fermato” mentre “hanno partecipato all’iniziativa anche i delegati di tutte le altre categorie dell’area industriale, tra cui molti delegati di Fim e Uilm che hanno condiviso le considerazioni e le proposte della Fiom”. 

Sempre in Sardegna, altre iniziative di lotta sono attese per domani.
 

“Contro lo stravolgimento dell’art. 18”, dalle 14:45 alle 16:45 di oggi hanno scioperato, su iniziativa della Fiom, anche i metalmeccanici delle aziende dell’indotto negli impianti petrolchimici di Priolo, Melilli e Augusta in provincia di Siracusa.
 
Per tutta la giornata sono giunte notizie relative all’andamento degli scioperi in Piemonte e Lombardia.
In particolare, hanno scioperato a Torino i lavoratori della Thales Alenia Space, dell’Alenia e della Microtecnica, oltre all’Avio di Rivalta, alla Pininfarina di Cambiano, alla Fga (ex Itca) di Collegno e alla Eaton di Bosconero

Quattro ore di sciopero sono state effettuate in provincia di Cuneo in 6 aziende: Alstom, Falci, Merlo, Bitron, Mahle e Caroni.


Due ore alla Lagostina (Verbania-Cusio-Ossola) e alla Magnola di Santhià (Vercelli).
 

In provincia di Milano, l’ondata di scioperi ha coinvolto le seguenti aziende: Bcs di Cusago, Cemp di Senago, Lastra di Vimodrone, Otis e Nokia Siemens di Cassina de’ Pecchi, Lottomatica di Pero, Metrica di San Donato, Cedaspe di San Giuliano, oltre alla Rockwell e alla Geodis di Milano città.
 

Alte le adesioni agli scioperi indetti per oggi dalla Fiom nella fabbriche nel settore aeronautica in Campania: Alenia Aeronautica di Pomigliano (70%), Nola (60%), Capodichino (50%), Casoria (75%) e Magnaghi (80%).
 

Infine, due ore di sciopero a fine turno sono state proclamate per oggi dalla Fiom di Taranto in tutte le imprese metalmeccaniche della provincia. 
 
*

La verità non ci piace? Nascondiamola. 
Ovvero quando un sondaggio fallisce.



Che triste storia per il Corriere della Sera, il quotidiano di Via Solferino si trova a dover fare i conti con lettrici e lettori consapevoli, che non hanno ingoiato le menzogne istituzionali sulla riforma del mercato del lavoro. E quando la verità è scomoda la si caccia via dalla pagina.
 

Una storia misera che rende bene l'idea dello stato dell'informazione in Italia, per nulla superato con la caduta di Berlusconi. La cronaca è semplice, di mattina presto, il quotidiano on line lo fa quasi ogni giorno, è partito il solito sondaggio per captare la volontà dei lettori. 
La domanda è semplice: La Cgil indice 16 ore di sciopero per difendere l'articolo 18, siete favorevoli o contrari?
E quì entriamo nel campo della grafica, un mestiere complesso. 
Dopo un paio d'ore i contrari allo sciopero risultavano essere la maggioranza, circa il 55% dei votanti, il 45 % favorevoli. 
Si arriva alla tarda mattinata e il divario rapidamente diminuisce, intorno alle 12 i contrari erano il 51% i favorevoli il 49%. 
Casualmente e in assenza di rilevanti notizie lo spazio grafico riservato al sondaggio diminuiva visibilmente. 
Alle 14 i favorevoli allo sciopero erano quasi il 57% i contrari il 43%. 
Sorpasso avvenuto con ampio margine. 
In serata la sorpresa, il sondaggio spariva dalla home page, votare risultava impossibile. 
A quel punto una rapida ricerca in rete e si svela l'arcano: oltre il 59,2% dei votanti al sondaggio hanno dichiarato di appoggiare lo sciopero 
Sondaggio da far sparire, risultato pericoloso, meglio continuare a far credere che con questa riforma calerà lo spread (peraltro oggi in salita) e usciremo tutti lieti e felici dalla crisi. 
Del resto, trovando scarsa contestazione anche da Repubblica si erano sparati in tema grandi colpi di cannone fino a dire che l'abrogazione dell'articolo 18 vale 200 punti di spread. 
Mentono sapendo di mentire e di poter contare su un controllo pressoché totale dei media. 
Ma le persone in carne e ossa hanno memoria e certe cialtronaggini cadono nel fango, tanto da essere occultate.  

controlacrisi.org - 22/03/2012

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