Firma l'appello di Camilleri, Flores d'Arcais e Hack
Il  diktat di Marchionne, che Cisl e Uil hanno firmato, contiene una   clausola inaudita, che nemmeno negli anni dei reparti-confino di   Valletta era stata mai immaginata: la cancellazione dei sindacati che   non firmano l’accordo, l’impossibilità che abbiano una rappresentanza   aziendale, la loro abrogazione di fatto. Questo incredibile   annientamento di un diritto costituzionale inalienabile non sta   provocando l’insurrezione morale che dovrebbe essere ovvia tra tutti i   cittadini che si dicono democratici. Eppure si tratta dell’equivalente   funzionale, seppure in forma post-moderna e soft (soft?), dello   squadrismo contro le sedi sindacali, con cui il fascismo distrusse il   diritto dei lavoratori a organizzarsi liberamente.
 Per questo  ci  sembra che la richiesta di sciopero generale, avanzata dalla Fiom,  sia  sacrosanta e vada appoggiata in ogni modo. L’inaudito attacco della  Fiat  ai diritti dei lavoratori è un attacco ai diritti di tutti i  cittadini,  poiché mette a repentaglio il valore fondamentale delle  libertà  democratiche. Ecco perché riteniamo urgente che la società  civile  manifesti la sua più concreta e attiva solidarietà alla Fiom e  ai  lavoratori metalmeccanici: ne va delle libertà di tutti. 
Andrea Camilleri, Paolo Flores d’Arcais, Margherita Hack
Primi firmatari: don Andrea Gallo, Antonio Tabucchi,   Dario Fo, Gino Strada, Franca Rame, Luciano Gallino, Giorgio Parisi,   Fiorella Mannoia, Ascanio Celestini, Moni Ovadia, Lorenza Carlassarre,   Sergio Staino, Gianni Vattimo, Furio Colombo, Marco Revelli, Piergiorgio   Odifreddi, Massimo Carlotto, Valerio Magrelli, Enzo Mazzi, Valeria   Parrella, Sandrone Dazieri, Angelo d'Orsi, Lidia Ravera, Domenico Gallo,   Marcello Cini, Alberto Asor Rosa, Lella Costa.
(4 gennaio 2011)
 
 
 
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