Direttivo Provinciale Fiom Cgil di Trieste
24 febbraio 2012
Ordine del giorno
Il Direttivo provinciale della Fiom Cgil di Trieste ritiene inaccettabile l'attacco al lavoro, di chiara matrice politica, iniziata dal Governo Berlusconi e continuata dal Governo Monti assieme a Confindustria.
Pertanto, il Direttivo provinciale della Fiom Cgil di Trieste ribadisce:
- Il mantenimento, nella forma e nella sostanza, dell'articolo 18 della legge 300 “Statuto dei Lavoratori”, considerando la necessità di estendere questo diritto di civiltà anche alle aziende con meno di 15 dipendenti.
- La richiesta di abrogare l’articolo 8 della legge 148/2011 che mina e il diritto al CCnL e la libertà di associazione sindacale.
- La creazione di strumenti per garantire a tutti i lavoratori, a seguito di crisi aziendali, una fonte di reddito che permetta un dignitoso sostentamento e la realizzazione di politiche industriali innovative e rispettose dell’ambiente necessarie a creare nuovi posti di lavoro .
- La riduzione della precarietà, mantenendo soltanto il lavoro subordinato determinato/indeterminato e somministrato. Il lavoratore assunto con contratto di lavoro somministrato deve costare di più alle aziende per disincentivare il ricorso a questa forma di lavoro, ma deve soprattutto avere un guadagno maggiore.
- La necessità di adeguare i livelli retributivi italiani a quelli dei principali paesi europei, effettuando il calcolo sulle retribuzioni nette a parità di potere di acquisto, di prestazione lavorativa e di tipologia professionale.
- L'introduzione di una patrimoniale che interessi soprattutto le rendite della finanza, al fine di alleggerire il carico fiscale su lavoratori dipendenti e pensionati.
- L'urgente necessità di ripristinare il sistema pensionistico che consenta l'accesso alla pensione, senza nessuna penalizzazione economica, per chi abbia raggiunto 40 anni di versamenti contributivi.
- La reintroduzione della pensione di vecchiaia a 60 anni di età per le donne indistintamente se occupate nel settore pubblico o privato.
- Una politica di agevolazione pensionistica per lavoratori precoci e lavori usuranti con riduzione del limite di età contributiva e anagrafica.
- La rivalutazione economica delle pensioni attuali e future adeguandole al costo della vita e non soltanto a quanti contributi versati, ripristinando un sistema solidaristico sulle pensioni, anche introducendo il nuovo principio del limite massimo per tutte le pensioni.
È finito il tempo delle battaglie di retroguardia dove si tenta di difendere i diritti conquistati in altri anni. Per contrastare questo attacco i lavoratori devono rivendicare la dignità sul posto di lavoro con delle richieste chiare e raggiungibili, uscendo dalle logiche di baratto imposte da Regole di Mercato fallimentari.
Soltanto con ampio coinvolgimento di tutti i lavoratori si potrà arginare la crisi, alimentata anche dalla riduzione delle tutele del lavoratore e dalla riduzione dello stato sociale. Quindi il Direttivo provinciale della Fiom Cgil di Trieste chiede alla Confederazione di unirsi allo sciopero del giorno 9 marzo già proclamato dalla FIOM Nazionale, costruendo uno Sciopero Generale che unisca giovani e anziani, lavoratori pubblici e privati, studenti e pensionati confermando la propria vicinanza ai lavoratori e a chi non si rassegna nel veder cancellati, per pura avidità e incapacità della attuale classe politica e industriale italiana, anni di lotte e di sacrifici.
A riguardo La FIOM CGIL di Trieste promuoverà una riunione aperta a tutti per discutere e condividere le ragioni della giornata di sciopero del prossimo 9 marzo.
Approvato con 29 favorevoli e 2 astenuti
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