Non mi sento né di giudicare e né di condannare quei lavoratori che hanno bruciato una bandiera della Cisl, per questo non ho condiviso la posizione presa a maggioranza dalla segreteria della Fiom di Bergamo. Come al solito si sta facendo una tempesta in un bicchiere d’acqua. Piuttosto che affrettarsi ad accusare dei lavoratori, sarebbe più utile interrogarsi sul perché accadono episodi come questo. Perché può capitare che qualche lavoratore più esasperato bruci una bandiera in piazza; molto più grave è che una organizzazione sindacale abbia accettato le deroghe al contratto nazionale dei metalmeccanici e un segretario generale nazionale abbia rivendicato in una occasione pubblica “una cento mille Pomigliano”.
Simone Grisa
1 commento:
Non si dovrebbe più chiamare quella spazzutura della storia che sono CISL e UIL "sindacati dei lavoratori" e le loro bandiere sono destinate a diventare i vessilli dell'infamia e del tradimento.
Bruciare quegli stracci, perciò, non è un reato ma un operazione simbolica, liberatoria e positiva,
che segna la distanza da loro e da tutto ciò che di negativo, anche se inconfessato, oggi rappresentano.
Eugenio Orso
Posta un commento