Non c'è nessuna continuità con le scelte Fiom sulla vertenza Fiat di questi mesi e quanto accaduto alla ex Bertone. Il sindacato non può accettare che di fronte ad un ricatto pesante, scellerato come quello di Marchionne non ci sia nessuna alternativa perseguibile. Occorreva, così come accaduto a Pomigliano e Mirafiori, contrastare Fiat sul terreno politico, sociale. Smascherare e denunciare il carattere eversivo, spregiudicato e arrogante dell'ad Fiat Marchionne. Costruire cioè una vertenza ben più larga della sola dimensione della fabbrica di Grugliasco, coinvolgendo, vista la portata dell'offensiva Fiat, i lavoratori e le lavoratrici metalmeccanici/che tutti/e. I lavoratori e le lavoratrici hanno espresso con il si la loro autodifesa e a loro va la nostra totale e incondizionata comprensione e vicinanza. Ora, con il pesante esito della vicenda ex Bertone, la Fiom, il suo gruppo dirigente, è chiamato ad una riflessione profonda, nè retorica, nè liquidatoria. Riconoscere limiti e sconfitte è indispensabile per correggere una linea sindacale che, in tutta evidenza, non è riuscita a produrre alla ex Bertone la stessa straordinaria resistenza operaia di Pomigliano e Mirafiori ai diktat di Marchionne.
Sergio Bellavita, segretario nazionale FIOM
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