L’accordo separato per le lavoratrici e i lavoratori del commercio è un ennesimo colpo durissimo ai diritti, al contratto nazionale, alle libertà delle persone. Con questo accordo, dopo i metalmeccanici e tutti i lavoratori pubblici, anche i milioni dei lavoratori del commercio entrano in un regime di devastazione contrattuale che esclude la Cgil.
Oramai la maggioranza dei lavoratori italiani sono senza un contratto nazionale firmato da tutti. A questo punto i contatti unitari non sono la regola, ma l’eccezione minoritaria e la sostanza è quella, invece di un sistema delle imprese che, in pieno accordo con il Governo, punta alla rottura sindacale e alla distruzione del contratto nazionale.
La Cgil deve prendere atto della realtà e non bisogna più perdere tempo. Occorre definire subito la data per lo sciopero generale e questa deve essere ravvicinata, anche unificando e accorpando tutte le decisioni di lotta già prese. La Segreteria nazionale deve dunque dare conseguenza al voto del Direttivo e fissare la data per uno sciopero generale che dovrà provare a fermare sul serio tutto il paese.
Il deterioramento del quadro democratico, per l’azione sconsiderata del Presidente del Consiglio, reclama anch’esso una risposta immediata. A questo punto ogni ulteriore rinvio sarebbe tanto incomprensibile quanto colpevole. Lo sciopero generale va proclamato ora.
R28A
Oramai la maggioranza dei lavoratori italiani sono senza un contratto nazionale firmato da tutti. A questo punto i contatti unitari non sono la regola, ma l’eccezione minoritaria e la sostanza è quella, invece di un sistema delle imprese che, in pieno accordo con il Governo, punta alla rottura sindacale e alla distruzione del contratto nazionale.
La Cgil deve prendere atto della realtà e non bisogna più perdere tempo. Occorre definire subito la data per lo sciopero generale e questa deve essere ravvicinata, anche unificando e accorpando tutte le decisioni di lotta già prese. La Segreteria nazionale deve dunque dare conseguenza al voto del Direttivo e fissare la data per uno sciopero generale che dovrà provare a fermare sul serio tutto il paese.
Il deterioramento del quadro democratico, per l’azione sconsiderata del Presidente del Consiglio, reclama anch’esso una risposta immediata. A questo punto ogni ulteriore rinvio sarebbe tanto incomprensibile quanto colpevole. Lo sciopero generale va proclamato ora.
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