La terribile morte del lavoratore dipendente da una ditta attiva in appalto presso il cantiere navale di Monfalcone, ripropone in tutto il suo dramma la questione dell’organizzazione del lavoro e dell’attacco continuo alla salute e alla sicurezza dei lavoratori.
Esprimiamo tutto il nostro dolore, tutta la nostra rabbia e tutta la nostra solidarietà ai familiari e ai colleghi della vittima. Prima di tutto, dobbiamo però sottolineare che si sta cercando di recuperare produttività mettendo a rischio la sicurezza dei lavoratori, in una ricerca insensata di risultati a breve che spesso si trasforma in tragedie.
La risposta forte dei lavoratori di Monfalcone è il segnale che nei luoghi di lavoro non si può più andare avanti così. Ci saranno adesso tutte le iniziative sindacali e legali volte a individuare e colpire le evidenti responsabilità aziendali.
Quanto accaduto a Monfalcone ci dice, una volta di più, che occorre rilanciare la lotta per la salute e la sicurezza dei lavoratori di fronte alla ricerca di una competitività fondata sul degrado del lavoro, sul sistema degli appalti e dei subappalti, sull’intensificazione dei ritmi e dello sfruttamento.
Esprimiamo tutto il nostro dolore, tutta la nostra rabbia e tutta la nostra solidarietà ai familiari e ai colleghi della vittima. Prima di tutto, dobbiamo però sottolineare che si sta cercando di recuperare produttività mettendo a rischio la sicurezza dei lavoratori, in una ricerca insensata di risultati a breve che spesso si trasforma in tragedie.
La risposta forte dei lavoratori di Monfalcone è il segnale che nei luoghi di lavoro non si può più andare avanti così. Ci saranno adesso tutte le iniziative sindacali e legali volte a individuare e colpire le evidenti responsabilità aziendali.
Quanto accaduto a Monfalcone ci dice, una volta di più, che occorre rilanciare la lotta per la salute e la sicurezza dei lavoratori di fronte alla ricerca di una competitività fondata sul degrado del lavoro, sul sistema degli appalti e dei subappalti, sull’intensificazione dei ritmi e dello sfruttamento.
Giorgio Cremaschi
Presidente del Comitato centrale della Fiom-Cgil
Presidente del Comitato centrale della Fiom-Cgil
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