venerdì 31 ottobre 2008

“Il 12 dicembre, sciopero generale dei metalmeccanici con manifestazione nazionale a Roma”

Conclusa l’Assemblea cui hanno partecipato 5.000 delegate e delegati


“E’ proclamato lo sciopero generale dei metalmeccanici, con manifestazione nazionale a Roma, per la giornata di venerdì 12 dicembre.” E’ con queste parole, scandite dal Segretario generale della Fiom, Gianni Rinaldini, che si è conclusa l’Assemblea nazionale delle delegate e dei delegati della federazione dei metalmeccanici Cgil, svoltasi oggi a Roma.

Di fronte ai 5.000 tra delegati e dirigenti della Fiom, provenienti da tutta Italia, che affollavano il Padiglione 22 della vecchia Fiera di Roma, Rinaldini aveva già preso la parola all’inizio dell’Assemblea. Nell’ampia relazione introduttiva, il Segretario generale della Fiom, dopo aver affrontato i punti più scottanti dell’attualità sindacale, a partire dall’accordo separato siglato ieri col Governo da Cisl, Uil, Ugl e Confsal, ha delineato i rischi di un mutamento del proprio ruolo cui i sindacati vanno incontro nell’attuale fase politica.

Dopo aver ribadito che per la Fiom, come per tutta la Cgil, il sindacato è, in primo luogo, un’organizzazione che esercita la rappresentanza sociale dei lavoratori a partire dai luoghi di lavoro, Rinaldini ha affrontato i problemi posti dalla crisi economica oggi in corso; una crisi che attanaglia non solo l’economia finanziaria ma anche “l’economia reale” e la cui gravità “non è ancora emersa” né sui mezzi di informazione, né nel dibattito politico.

“Diciamo a tutti – ha sottolineato Rinaldini – che questa crisi non sarà breve e che, per conseguenza, quella che si profila è ormai una vera e propria emergenza sociale.” Un’emergenza in cui sono a rischio migliaia di posti di lavoro nell’industria metalmeccanica, a partire da quelli oggi occupati dai lavoratori non assunti a tempo indeterminato, oltre a migliaia di posti di lavoro negli altri settori, pubblico impiego compreso.

“Quello che serve in primo luogo - ha detto Rinaldini - è adesso una nuova politica economica in cui l’intervento pubblico non sia volto a regalare contributi a pioggia alle imprese private, ma a sviluppare selettivamente la ricerca e la fabbricazione di nuovi prodotti concepiti in termini ecocompatibili.”

“Poi - ha proseguito Rinaldini - occorre pensare a una rete di protezione sociale che si proponga di tenere insieme tutto il lavoro dipendente”, oltre a “modificare la legge Bossi-Fini, perché non è possibile che un lavoratore straniero, che perde il lavoro a causa della crisi, diventi automaticamente un clandestino.”

Occorre infine una nuova politica fiscale che sia capace di impostare misure strutturali “a partire dalla restituzione del fiscal drag” e da una tassazione delle rendite finanziarie più alta di quella oggi esistente.

Nel dibattito, sono poi intervenuti, oltre a una decina di delegate e delegati rappresentativi delle diverse realtà del Paese, anche uno studente universitario romano e uno studente di un istituto tecnico di Padova, che hanno parlato delle motivazioni della lotta in corso contro la politica scolastica del Governo di centro destra.

A fine mattinata, infine, ha preso la parola il Segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, che, in particolare, ha sottolineato la drammaticità dell’attuale crisi economica e la necessità di una nuova politica fiscale.

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