Il Presidente del Consiglio Monti ha girato per l’Europa vantandosi del consenso ricevuto alle sue devastanti manovre sociali. È un atto di accusa contro tutti noi. Contro tutti noi che non condividiamo e che subiamo i danni di quelle manovre, e che non siamo riusciti finora a farci sentire.
Naturalmente le responsabilità vanno diffuse. Il movimento sindacale ha subito una sconfitta con pochi precedenti sulle pensioni, che sono state contro riformate ostentando l’inutilità del confronto sindacale. Il movimento civile e democratico, che è stato anch’esso uno dei fattori fondamentali della mobilitazione contro Berlusconi, è stato semplicemente cancellato dal voto del Parlamento che ha mandato libero Cosentino e dalla sentenza della Corte Costituzionale, che ha cancellato il referendum. Il movimento dei beni comuni si prepara a subire l’aggressione delle liberalizzazioni e delle privatizzazioni, mascherata da lotta contro le lobbies, con un sottosegretario del governo che dichiara apertamente che il referendum sull’acqua è stato un imbroglio. Al movimento pacifista risponde il ministro della Difesa, confermando la sostanza del programma di acquisto degli F35. Gli studenti e il mondo della scuola si trovano con la conferma e l’ulteriore realizzazione delle controriforme Gelmini. Infine, i lavoratori della Fiat, che con i loro no un anno e mezzo fa diedero il via al movimento sociale politico e culturale di quest’ultimo anno e mezzo, si trovano con un contratto capestro, che viene usato come leva per scardinare ovunque il contratto nazionale e le libertà sindacali. Tutte e tutti coloro che hanno lottato per cambiare le cose e per far cadere Berlusconi sono stati colpiti dagli schiaffi del governo Monti, il quale però continua a godere di grande prestigio perché manda i finanzieri a Cortina e anche perché i due principali governi di destra dell’Europa continentale, Merkel e Sarkozy, lo sostengono e lo apprezzano.
E’ ora di provare ad uscire da questa terribile schizofrenia. Per cui da un lato sentiamo i colpi del governo Monti e dall’altro, però non lavoriamo esplicitamente contro chi ce li infligge. Occorre costruire un’opposizione di massa a questo governo, occorre lottare per farlo cadere, altrimenti se e quando andremo a votare tra un anno e mezzo, ci troveremo in una situazione alla polacca. Dove le alternative reali in campo saranno quelle tra un partito liberale di destra e uno schieramento neofascista e xenofobo.
Bisogna costruire oggi l’alternativa al governo Monti e questa parte dall’opposizione dichiarata al governo dei professori, alla sua logica, alla sua cultura di fondo. Abbiamo una prima occasione per farlo, il vertice dei tre governi di destra che oggi guidano l’Europa, Monti Merkel e Sarkozy. Cominciamo dal 20 a far sentire il nostro rifiuto verso questi governi. E se questo rifiuto deve coinvolgere anche le scelte politiche di un Presidente della Repubblica che oggi sostiene in maniera abnorme il potere e le scelte del governo monti, ebbene, anche questo sarà un’ulteriore elemento di chiarezza. Se il presidente della repubblica esorbita dal ruolo di garanzia istituzionale ed entra direttamente sul terreno delle scelte politiche, è giusto che ne assuma prezzi e responsabilità. Questo vale persino nelle repubbliche presidenziali, dove i presidenti pagano il prezzo delle scelte economiche e sociali sbagliate, verso cui si indirizzano.
E’ ora di dire basta alle ipocrisie, il governo monti è un governo di destra liberale che ha solo il compito di distruggere sindacato e sinistra. Quelle parti del sindacato e della sinistra che non vogliono scomparire nella grande coalizione, devono agire.
di Giorgio Cremaschi
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