Il ministro Fornero, in una intervista rilasciata al Wall Street Journal, ha dichiarato che il lavoro non è un diritto. “We’re
 trying to protect individuals not their jobs. People’s attitudes have 
to change. Work isn’t a right; it has to be earned, including through 
sacrifice.”. Traduzione: “L’atteggiamento delle persone deve 
cambiare: il lavoro non è un diritto ma va guadagnato, anche con il 
sacrificio”. Ergo: il lavoro non è un diritto. Vorrei ricordare alla 
Professoressa Fornero che la Repubblica Italiana è una Repubblica 
fondata sul lavoro. Lo dice la Costituzione sulla quale lei ha giurato. 
Lo dice la Costituzione che tutto il mondo ci invidia. Lo dice la 
Costituzione italiana già all’articolo 1, e lo ribadisce in maniera 
ancora più chiara ed inequivocabile all’articolo 4.
Caro
 Ministro le rinfresco la memoria e glielo ricordo io l’articolo 4 della
 Costituzione italiana perché, mi permetto di farle notare, o non 
riconosce la costituzione sulla quale ha giurato o ha giurato su un 
qualcosa che non conosce e francamente non so cosa sia più grave e 
imbarazzante. Comunque l’articolo 4 recita così:  “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro
 e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto”. Vorrei 
tanto che si ripassasse a casa questo articolo: è un compitino semplice,
 due righe, non di più. Non è un’operazione complessa come quella di 
contare il numero degli esodati e mi auguro, come cittadino della 
Repubblica Italiana, che oltre a ricordarlo Lei, in qualità di Ministro 
della Repubblica Italiana, si impegni a rispettarlo e tutelarlo. Le 
ricordo che anche se Lei è un ministro tecnico e anche se non è stata 
eletta dai cittadini Lei ha il dovere di rispettare la Costituzione, 
compreso l’articolo 4.
Scusi
 il mio tono ma sono veramente irritato: dopo anni di battaglia contro 
il governo Berlusconi che voleva modificare la nostra Costituzione, ora 
Lei, senza colpo ferire, attacca in maniera così brutale uno dei 
principi fondamentali della nostra Costituzione. La differenza, ed è 
questa la cosa che più mi irrita, è che durante il ventennio 
berlusconiano l’opposizione e una parte della stampa (penso in 
particolar modo al gruppo De Benedetti) era fortemente critica nei confronti di Berlusconi,
 mentre ora su di Lei e sul primo ministro c’è un atteggiamento prono da
 parte dei partiti e dei media. Penso in particolar modo al PD, nato 
dalle ceneri di una parte del partito dei lavoratori e che ha fatto del 
diritto al lavoro una battaglia sacrosanta, che ha impegnato anima e 
corpo nel difendere ed ampliare i diritti dei lavoratori, ora subisce in
 silenzio, senza alzare la testa, senza reagire, senza, mi si perdoni, 
dignità.
Mi rivolgo all’Onorevole Bersani: come potete tollerare che un ministro possa sostenere, nelle parole e nei fatti, una cosa che uccide la vostra storia
 e dignità? Come? Come potete nascondere la testa sotto la sabbia di 
fronte a questo gravissimo attacco all’articolo 4 della nostra 
Costituzione? Come potete sostenere un governo che attacca la 
Costituzione e infanga la vostra storia? Chissà, forse siete troppo 
presi dalle strategie di corridoio, dalle formule astratte e algide, dal
 fare alleanze con Casini che per 15 anni ha sostenuto Berlusconi e 
tutte le sue politiche liberticide e leggi ad personam, per non
 accorgervi che questo governo sta distruggendo la vostra storia e la 
vostra credibilità. Non posso credere che di fronte a questa ennesima 
sortita il PD subisca, ancora una volta, in silenzio, senza far sentire 
la propria voce, la propria storia e la propria dignità.
E al Presidente della Repubblica, garante della Costituzione, chiedo: Signor Presidente Lei non si sente in dovere di intervenire?
notizie.tiscali.it
via Megachip.info
 
 
 
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