lunedì 1 agosto 2016

Comunicato stampa 28 luglio


Stiamo navigando verso gli scogli?

L'Ass.Panontin, con delega della presidente Serracchiani, ci ha convocato lunedì 1° agosto p.v. presso la sede Insiel a Trieste.

Nell’incontro del 1 Giugno 2016 tra RSU e OOSS e Presidenza della Regione, la proprietà di Insiel aveva garantito risposte alle precise domande dei Sindacati che ritengono che l’azienda non sia condotta adeguatamente.

Le RSU avevano altresì evidenziato che le scelte compiute nel piano industriale, miranti a fare dell’azienda un mero fornitore di servizi, invece che un’azienda che fa innovazione, ricerca e sviluppo, sono state fallimentari.

Le prospettive di rilancio e crescita a breve e medio termine versano in un grave stato di impasse. L’ennesima recente riorganizzazione, più volte criticata dalle RSU e osteggiata dai dipendenti per manifesta improponibilità, ha ulteriormente aggravato lo stato e i tempi di produzione del software, dell’erogazione dei servizi e dell’aderenza ai tempi e alle finalità della politica industriale.

Di pochi giorni fa una lettera dell’Assessore regionale alla Salute alla Presidenza/Dirigenza Insiel (Presidente Serracchiani, Assessore Panontin e Direttore generale Finardi in Copia Conoscenza) che lamenta l’interruzione di attività e l’impossibilità di rispettare i tempi di consegna di soluzioni software (programmi e servizi, App ecc.) che dovrebbero rendere possibile l’erogazione di contributi tanto attesi e tanto annunciati dalla Presidenza della Regione.

Anche l’assessore alla Salute denuncia la riorganizzazione (ennesima) che sposta tecnici competenti da un posto ad un altro. Non è vero che tutti devono sapere fare tutto: un medico non può fare anche il notaio, e viceversa. Ma nei piani alti di Insiel non sembrano di questo avviso. Esempi eclatanti e recenti, di servizi che indubbiamente hanno risentito in modo critico delle continue riorganizzazioni sono gli applicativi che supportano gli interventi regionali, quali Misura Attiva di sostegno al reddito e abbattimento rette servizi Prima infanzia e ai sistemi informativi sulle Politiche Sociali Regionali; temiamo comunque che questi possono rappresentare solo la classica punta dell’iceberg.

Il principio della trasversalità, utilizzato dall’Azienda come giustificazione di queste scelte, ha provocato situazioni paradossali, con colleghi di provata competenza tecnica messi in condizione di non essere più operativi e in ogni caso distolti da servizi fondamentali che ne hanno ovviamente risentito, in alcuni casi in maniera molto critica.

Alcune di queste sostituzioni, poi, fanno pensare piuttosto ad una motivazione di tipo personale (simpatico/antipatico, allineato/non allineato) che di tipo tecnico.

Le RSU pensano che, in una realtà altamente specialistica come Insiel, la specializzazione ad hoc sia un valore aggiunto importantissimo. Già nel corso dell’incontro, avuto con la Presidente il 1° giugno, le RSU Insiel avevano segnalato il non-sense di alcune decisioni aziendali e purtroppo duole segnalare che le RSU avevano ragione. Alla fine chi pagherà quelle scelte sarà l’azienda nel suo complesso ed in particolare i lavoratori e sicuramente i cittadini del FVG, unici veri proprietari di Insiel azienda pubblica informatica specialistica.

Le RSU e le OOSS chiedono:
  • Meno dichiarazioni di facciata e più concretezza
  • Blocco delle esternalizzazioni
  • Più investimenti in ricerca e sviluppo
  • Meno corpi estranei e più gioco di squadra
  • Più aderenza ai problemi e soluzioni più concrete
  • Investimenti reali e corposi in formazione del personale Insiel
  • Valorizzazione della professionalità interna
  • Maggiore collaborazione con aziende e realtà pubbliche come Università ed Enti di ricerca del territorio (FVG)
 
Le RSU Insiel di Trieste e Udine
Trieste, Udine 28 luglio 2016

2 commenti:

Anonimo ha detto...

la nuova ridicola riorganizzazione sembra proporsi i seguenti obiettivi - sistematica punizione di chi produce e verticalizza (costoro vengono sottoposti ad incentivi negativi mediante punizioni e minacce di punizione)
- sistematica incentivazione a coloro che hanno sempre fatto i corpi estranei e/o hanno poco concretizzato
In altri termini vengono esacerbati e portati ad un livello intollerabile i problemi che hanno sempre caratterizzato la ns stimata azienda

Anonimo ha detto...

e va anche precisato che chi produce e verticalizza non opera in condizioni facili, se beneficia di una formazione tale formazione copre in un certo numero di casi solo una piccola parte delle competenze necessarie, deve fare squadra, deve accettare la competizione con persone che possono essere più giovani, più motivate ecc.