Punto per punto, alcune riflessioni su quel che non va della Piattaforma
FIOM 2016, tralasciando per lo più quel che altri hanno già detto.
di Lorenzo Mortara
Nuovismo – La prima cosa che colpisce della PIATTAFORMA
FIOM per il RINNOVO del CONTRATTO DEI METALMECCANICI 2016, è la voglia
di novità e di sperimentazione contrattuale. Tutto il preambolo è un
unico peana in onore del rinnovamento. Peccato che anche Federmeccanica,
non parli d’altro che di rinnovare l’assetto contrattuale. Questo vizio
di ammiccare alla controparte con le stesse parole, ben sapendo che le
lingue sono diverse, ha già prodotto disastri nel recente passato. Chi
non ricorda che Landini fu il primo ad aprire a Renzi? Il metodo era lo
stesso: il Berluschino del PD voleva cambiare l’Italia, e anch’io, disse
il nostro Leader, lo voglio, perché nessuno più dei lavoratori vuole
cambiare questo Paese. Sperava così di diventarne un interlocutore
privilegiato. Divenne solo un giocattolo nelle sue mani. Possibile che
dobbiamo fare un’altra volta la figura dei fessi? Così come Renzi vuole
cambiare in peggio il Paese, e Landini in meglio, almeno per i
lavoratori, alla stessa maniera l’innovazione contrattuale di
Federmeccanica è lo smantellamento del Contratto Nazionale,
l’innovazione della Fiom è invece il suo rafforzamento. Sono due cose
opposte e inconciliabili, perché quando due discorsi vaghi e generici
sul rinnovamento contrattuale si incontrano, tra i due prevale sempre
quello più forte. Esattamente come l’apertura a Renzi sul cambiamento
del Paese, non ha sortito altro che l’uso strumentale di Landini come
copertura delle sue politiche antioperaie. La colpa non è di Renzi, ma
di Landini che l’ha continuamente promosso, portandolo in palma di mano
per un paio di mesi, anziché smascherarlo subito senza pietà. La
Piattaforma ripete lo stesso errore col profondo rinnovamento
contrattuale…
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