martedì 1 dicembre 2009

NOI SIAMO LA FIOM

Dopo lo scandaloso accordo siglato da FIM e UIL e la farsa del referendum fra i soli iscritti, la FIOM si impegna a :
  • Considerare illegittimo l'accordo separato, non riconoscere le nuove regole in esso contenute, considerare ancora aperta la vertenza per il rinnovo del biennio economico, sviluppare un'azione di contrattazione su tutti gli aspetti che compongono la condizione lavorativa compresa la condizione salariale, in ogni luogo di lavoro, per rendere inapplicabile l'accordo separato a partire dalla conferma dell'applicazione del Ccnl del 2008 ancora in vigore fino a tutto il 2011;
  • Inviare a tutte le imprese che applicano il Ccnl Federmeccanica-Assistal una lettera di diffida ad applicare l'accordo separato e di conferma dell'applicazione del Ccnl del 2008 in vigore, riservandoci in caso di risposta negativa di agire anche per via giudiziaria;
  • Inviare anche a Fedemeccanica e Assistal tale lettera;
  • Lanciare, a partire dal mese di gennaio 2010, una raccolta di firme certificata a sostegno di un progetto di legge di iniziativa popolare da presentare al Parlamento per la democrazia sindacale in materia di rappresentanza, rappresentatività e referendum per la validazione dei contratti collettivi.
Inoltre, la FIOM richiede:

  • Alle Associazioni Imprenditoriali, alle Imprese ed al Governo di bloccare i licenziamenti, di estendere a tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori e a tutte le imprese gli ammortizzatori sociali, il prolungamento dei permessi di soggiorno per coloro che perdono il posto di lavoro a causa di crisi aziendale, di raddoppiare la cig ordinaria da 52 a 104 settimane, di riportare il trattamento economico della cig all'80% della retribuzione reale, di estendere l'uso dei contratti di solidarietà e della cig a rotazione.
  • una vera riforma fiscale che riduca la tassazione sulle retribuzioni da lavoro e sulle pensioni, che colpisca l'evasione fiscale e introduca una reale tassazione della rendita e dei patrimoni.
La Fiom può essere bandiera di questa richiesta, ma è necessaria l'unificazione delle lotte in corso in tutti i settori e l'indizione di una iniziativa generale di mobilitazione per raggiungere i nostri obbiettivi.

Mi batto con i compagni del sindacato Fiom perché non esiste una democrazia se non è garantita la dignità civile sul posto di lavoro, che non deve diventare sfruttamento, emarginazione, sopraffazione e sopruso schiavistico, ma deve tutelare garanzie, con statuto umano, con il diritto per il lavoratore e la lavoratrice di allevare la prole con serenità.           Moni Ovadia

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