mercoledì 24 gennaio 2018

CONFERENZA STAMPA


24 gennaio 2018

Il Piano Industriale Insiel 2018-2021 è causa, per i lavoratori, di dubbi e preoccupazioni per ciò che riguarda il destino attuale e futuro dell’azienda.
Questo nuovo Piano è una continuazione del precedente. E’ fondato sull’assunto che Insiel sia stata una “Software House” e che ora sia necessario trasformarla in un’azienda del genere “System Integrator”.
In realtà tutti noi sappiamo che questo non è vero. Insiel si è sempre occupata di produrre Sistemi Informativi. Questi sono stati utilizzati in ambito Regione FVG, ma non solo. Insiel in particolare ha operato per creare un sistema regionale informatico integrato, capace di interagire e di essere omogeneo.

E quali sono i dubbi e le preoccupazioni dei lavoratori di fronte a questo Piano Industriale?
1) mancanza di strategia di medio-lungo periodo che dica dove questa azienda debba posizionarsi nei prossimi anni. Fin qui l’unica strategia evidente è il taglio dei costi senza alcun obiettivo strategico;
2) mancanza di presenza attiva sul mercato extra-regionale. Con il superamento della legge Bersani è oggi possibile operare anche fuori Regione per una quota pari al 20% del fatturato di Insiel;
3) mancanza di formazione volta ad aumentare la professionalità e la competenza dei lavoratori, vera ricchezza dell’azienda. A questo proposito la “legge Madia” ha fortemente ridotto le possibilità di Formazione e impedisce il ricambio generazionale limitando le assunzioni di personale.

A supporto di queste considerazioni, i lavoratori hanno sottoscritto un documento che ha raccolto oltre 400 firme fra gli oltre 600 dipendenti. Insiel costituisce un patrimonio per tutti i cittadini della Regione: i suoi lavoratori pretendono che la politica regionale, attraverso le proprie strutture, ne valorizzi l’attività nell’interesse di tutti.

Si chiede un nuovo piano industriale che delinei altre strategie e politiche per l'informatica regionale. Che sia incentrato sul territorio e che applichi quanto previsto dalla legge regionale n. 9 del 2011, in cui si definisce il ruolo centrale della Regione FVG nella promozione del proprio territorio, con strategie innovative basate sull’utilizzo intensivo dell’Information and Communications
Technology (ICT).

Un asse portante di questo piano industriale è che Insiel opera mediante 2 tipi di esternalizzazioni: quelle “pure” e quelle "camuffate" dalla cosiddetta "integrazione di sistemi".
A prescindere da come viene chiamata, l'esternalizzazione elevata a sistema porta alla mancanza di investimenti nell'innovazione e nella formazione delle persone in forza all'azienda. Porta ad un progressivo depauperamento di Insiel. Assistiamo quotidianamente ad una perdita di competenze tecnologiche sui servizi e sulle applicazioni dei nostri clienti. I tagli alla Gestione diminuiranno i servizi, in contraddizione con quanto è obbligatorio fare, viste le continue scadenze normative che impongono di produrne di nuovi e specifici, ad alto valore aggiunto e che non possono essere esternalizzati.

La missione di Insiel va rivista con un’idea di crescita. Bisogna aumentare le competenze, reingegnerizzare i processi, ma soprattutto investire sulle persone. Insiel è leader nelle soluzioni tecnologiche per la PA e per la Sanità, può e deve proporre soluzioni in anticipo su AGID, non comportarsi solamente come ”follower” di AGID. E’ opportuno che sia Insiel a suggerire alla Regione FVG i processi utili a ridurre la burocrazia e a migliorare la vita di cittadini, imprese e aziende. Insiel deve esser messa in connessione e collaborare con tutti i centri di ricerca e le istituzioni scientifiche presenti nei parchi scientifici e tecnologici della Regione: pensiamo all’Area di Ricerca di Padriciano, al Sincrotrone, all’ICTP (Centro di Fisica Teorica di Miramare) e alle Università di Udine e Trieste.
E’ ora di finire di ricorrere a consulenze esterne, sostanzialmente inutili oltre che costose. Si utilizzino le competenze interne e le capacità intellettuali delle istituzioni scientifiche succitate per costruire il futuro e produrre innovazione.

Nel corso degli anni Insiel ha subito troppe riorganizzazioni. Queste ultime non hanno sortito particolari effetti se non introdurre ulteriori confusione nella gestione aziendale. Abbiamo continuato a portare risultati perchè tante persone hanno lavorato duramente, non grazie al supporto dell’organizzazione aziendale, ma NONOSTANTE l’organizzazione aziendale.

La Regione tramite Insiel, non solo deve mantenere e tutelare i dati personali dei cittadini, deve avere il controllo delle procedure software che li gestiscono e quindi detenere codice sorgente, procedure e funzionalità. In questo modo è possibile avere la capacità di intervento per modifiche, ottimizzazione, gestione e controllo del sistema informativo e informatico.

Il mercato vuole la sanità gestita da Insiel e la Cartella Clinica è stata messa in gara per un importo pari a 12 ML/€ in 3 anni, mentre si potrebbe fare in Insiel con risorse proprie. Domanda: Insiel conserverà il Dominio oppure i sorgenti saranno di chi vince la gara? In questa seconda ipotesi, Insiel perderà tutta la Sanità dopo decenni in cui la Sanità-Insiel è stata fiore all’occhiello del FVG, invidiata da tutti i leader in Italia. Chi ha voluto la gara per la Cartella Clinica ha commesso uno sbaglio enorme - o magari scientemente ha scelto di spazzare via Insiel dal mercato della Sanità Pubblica - che dev’essere corretto.

Si deve cambiare rotta prima cha la nave Insiel affondi facendo così la felicità di tanti soggetti che proporranno ognuno la propria soluzione come la migliore, salvo poi costare molto di più al contribuente FVG. Si devono internalizzare risorse e si deve aumentare la gestione, non informatizzare l’esistente ma rinnovarlo completamente.
Si guardi alle nuove opportunità e alla possibilità di accordi con altre Regioni, allargando l’Azionariato pubblico e mirando ad aumentare il business nel mercato della P.A.

Si faccia crescere l’indotto in Regione, con nuova occupazione ad alto livello di conoscenze tecnologiche, per impedire l’emigrazione all’estero dei nostri giovani.
Crescere, crescere, crescere, è l’unico modo per fermare il declino e contribuire allo sviluppo del sistema Paese, dove l’Insiel può fornire lo strumento qualitativo per i cittadini della Regione FVG.

La Regione tramite Insiel, non solo deve mantenere e tutelare i dati personali dei cittadini, deve avere il controllo delle procedure software che li gestiscono e quindi detenere codice sorgente, procedure e funzionalità. In questo modo è possibile avere la capacità di intervento per modifiche, ottimizzazione, gestione e controllo del sistema informativo.

Questa è la nostra idea di informatica in Regione FVG e vogliamo confrontarci con tutta la politica per capire se hanno intenzione di condividere la nostra idea di futuro oppure vogliono gettare alle ortiche quarantaquattro anni di innovazione informatica e di competenza.

le Rappresentanze Sindacali Unitarie di INSIEL

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