mercoledì 30 luglio 2014

Sulla richiesta ai dipendenti INSIEL di restituzioni delle somme indebitamente loro assegnate

“La Società INSIEL SpA, società di capitali con socio unico la Regione Friuli Venezia Giulia, ha corrisposto ai propri dipendenti gli emolumenti come definiti dai contratti collettivi nazionale e pro quota dagli accordi di secondo livello aziendali, che hanno come noto forza cogente tra le parti. Ciò è stato fatto alla luce anche di una chiara e specifica pronuncia del Ministero dello sviluppo economico. Ora, a seguito di un pronunciamento della Corte dei Conti della nostra regione, peraltro in disaccordo con altre Corti dei Conti, INSIEL SpA ritiene che gli aumenti concordati e liquidati siano stati illegittimi. Da qui la decisione di chiedere ai dipendenti la restituzione di quando percepito a titolo di anticipo.” “Tutta questa vicenda ha del singolare, ingiusto ed iniquo”, ha tuonato il vicecapogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Rodolfo Ziberna. “Perché a pagare devono essere sempre gli anelli più deboli della catena, ovvero i dipendenti?! Se la società INSIEL ha sbagliato è giusto che sia la società a pagare. I dipendenti nel frattempo hanno fatto ovviamente affidamento sugli importi loro assegnati e che oltre ad aver già speso od impegnato detti importi hanno programmato le proprie spese future dando per acquisiti gli importi degli emolumenti.” “Lo stesso parlamento – sostiene Ziberna - ha riconosciuto che la norma in oggetto fosse errata, abrogando con la legge finanziaria 2014 il comma 11. art. 4 DL 95/2012 e aggiungendo un comma per confermare la supremazia della Contrattazione nazionale sulle limitazioni delle retribuzioni dei lavoratori delle Partecipate pubbliche, è un ulteriore conferma di come il Legislatore abbia assunto consapevolezza di quanto sia stata profondamente erronea la norma in oggetto.” “Ecco la ragione per cui – ha annunciato Ziberna – ho presentato una interrogazione alla presidente ed all’assessore Panontin al fine di sollecitare un intervento legislativo regionale che consenta ai dipendenti di non dover restituire le somme percepite, anche per non generare sperequazioni con altri casi in cui ciò è stato recentemente fatto. Inoltre appare sconcertante che le rappresentanze sindacali non siano state ancora ascoltate dalla Giunta e neppure dalla Prima Commissione permanente, nonostante le richieste inviate in tal senso. Infine, nella peggiore delle ipotesi ed in subordine, ovvero in caso di accertata necessità di restituzione di quanto percepito, ho chiesto che INSIEL conceda la più ampia rateizzazione possibile, sull’ordine delle 72 mensilità, al fine di consentire ai dipendenti di subire il minor danno possibile loro arrecato dalla Società.”

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