giovedì 17 febbraio 2011

Sciopero Generale: lettera aperta a Susanna Camusso Segretario Generale della Cgil

Siamo delegate e delegati, lavoratrici e lavoratori, dirigenti sindacali, studentesse e studenti pensionate e pensionati, cittadine e cittadini.Come massimo dirigente della più grande organizzazione sindacale di questo Paese, hai una grande responsabilità. Senza la mobilitazione della Cgil non vi è alcuna speranza di fermare l’ormai dilagante arroganza di una destra politica e sociale, che vuole imporre un modello di società senza valori e nel contempo autoritaria.Se le leggi sembrano non avere più valore per il presidente del Consiglio, non meno arrogante e ricattatorio appare l’azione dei padroni nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori.Non crediamo che serva elencare a te soprusi e vessazioni che si subisce quando si entra in un luogo di lavoro.In poco più di due anni Berlusconi con Montezemolo ieri e Marcegaglia oggi hanno cancellato un pezzo importante delle conquiste del movimento dei lavoratori.E’ venuto il momento di mettere in campo tutte le forze di cui siamo capaci. Non è più tempo dell’attesa o dei tatticismi.Dopo l'accordo separato sul modello contrattuale, dopo la privatizzazione dell’acqua, dopo il contratto separato dei metalmeccanici, dopo il diritto negato al rinnovo delle RSU nella Pubblica Amministrazione, dopo gli accordi di Pomigliano e Mirafiori, dopo l’aumento dell’età pensionabile, dopo il collegato lavoro, dopo la decisione di Federmeccanica di cancellare il contratto nazionale, dopo il taglio dei servizi pubblici, dopo la controriforma Gelmini della scuola, dopo l'accordo separato per i lavoratori pubblici, dopo la costante perdita del potere d'acquisto, dopo l'aumento della disoccupazione con il 30% dei giovani senza lavoro, dopo che nel 2010 i lavoratori hanno subito 1,2 miliardi di ore di cassa integrazione, dopo che gli studenti hanno chiesto di estendere le lotte, ti chiediamo di operare per l’unificazione delle mobilitazioni, di organizzare un ampio movimento di lotta sino a giungere alla proclamazione dello sciopero generale contro Governo e Padroni, per dimostrare che nonostante tutto NON ABBIAMO PERSO LA VOLONTA' E LA SPERANZA DI CAMBIARE QUESTO PAESE.

SE NON ORA QUANDO?

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