domenica 2 gennaio 2011

La Fiom non può firmare l’accordo di Mirafiori

A rendere impossibile la firma dell’intesa su Mirafiori da parte della Fiom, ancor prima del giudizio negativo espresso dagli organismi direttivi del sindacato dei meccanici sul testo conclusivo presentato dalla Fiat, sono i decisivi vincoli statutari.
Infatti il protocolla attuativo dello statuto della Cgil numero 4 (ripreso poi nello statuto della Fiom) non casualmente intitolato “Democrazia nella solidarietà”, vieta alle organizzazioni della Confederazione di presentare piattaforme o di firmare accordi che contengano lesioni dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori sanciti dalle leggi e dai contratti.
Anche per questo una firma Fiom al testo di Mirafiori, come a quello di Pomigliano, non è possibile, pena una gravissima lesione statutaria. 
Le grandi organizzazioni devono la loro credibilità e la loro autorevolezza anche al rigore con il quale rispettano le regole che loro stessi si sono liberamente date. 
Proprio per questo la discussione sulla firma dell’accordo, prima o dopo il referendum, appare semplicemente surreale.

Mi sembra un'ottima risposta alla Camusso che ha rilasciato la seguente dichiarazione:

(AGI) - Roma, 2 gen - "Se si e' teorizzato che il referendum e' sempre lo strumento di accertamento della volonta' dei lavoratori allora bisognera' prendere atto del risultato anche questa volta" . E' quanto ha dichiarato afferma , il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, in un' intervista a "Il Corriere della Sera", in merito al prossimo referendum sindacale sull'accordo per lo stabilimento della Fiat di Mirafiori. Insomma, la Camusso ribadisce che bisogna rispettare il voto anche se vinceranno i "si" e la Fiom deve rientrare a Mirafiori perche e' "preferibile restare dentro la fabbrica e, a partire dalle proprie posizioni, provare a cambiare le cose piuttosto che subire un disegno di esclusione a danno della Fiom''. E la soluzione dovrebbe essere una sorta di 'firma tecnica' in questo caso il risultato si puo' accettare "per quanto riguarda tutte le materie contrattuali dell'accordo, ma non per quelle che sono appunto indisponibili". Nel confermare il giudizio negativo sull'accordo per Mirafiori, la "numero uno di corso Italia" prende le distanze dai toni usati dai dirigenti dei metalmeccanici che hanno definito Marchionne come 'fascista' parlando di 'operai schiavi'. ''La Fiom - osserva la Camusso - alle volte esagera a interpretare se stessa come avanguardia. E invece non dobbiamo mai dimenticare che siamo un sindacato e che non possiamo esorcizzare le paure dei lavoratori semplicemente lanciando la palla piu' in avanti''.

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