lunedì 27 dicembre 2010

Fiat. Airaudo (Fiom): “A Mirafiori un accordo vergognoso che cancella il Contratto nazionale e impone un modello sindacale aziendalista e neocorporativo”

Giorgio Airaudo, segretario nazionale della Fiom-Cgil, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.


“Quello firmato a Mirafiori da Fiat, Fim, Uilm, Fismic, Ugl e l’Associazione quadri è un accordo vergognoso. La Fiat impone in fabbrica e nel sistema delle relazioni industriali italiane un modello aziendalista e neocorporativo, semplificando il pluralismo sindacale riducendolo ad un unico sindacato per un’unica compagnia: la Crysler-Fiat”
“Si costituisce un contratto unico nazionale per le aziende del settore auto della Fiat alternativo ai contratti nazionali di lavoro, che peggiora le condizioni di lavoro, a partire dall’introduzione del modello Pomigliano anche a Mirafiori.”
“In questo scenario, non c’è spazio per sindacati dissenzienti e quelli senzienti sono imbrigliati in un sistema di sanzioni.”
“Si tratta, inoltre, di uno strappo costituzionale gravissimo perché si limita la libera scelta di associazione sindacale. Inoltre, la cancellazione delle Rsu e della possibilità delle lavoratrici e dei lavoratori di scegliere i propri rappresentanti avviene nel silenzio totale degli altri sindacati confederali.”
“Il referendum, che dovrebbe avere luogo a gennaio, per la Fiom è illegittimo perché riguarda materie indisponibili.”
“La Fiom rimarrà al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici comunque voteranno per riconquistare il Contratto nazionale, la libertà di adesione al sindacato e tenere il sistema delle relazioni industriali all’interno dell’Europa sociale. Tutta la Fiom risponderà all’attacco in corso al contratto, alle leggi e alla libertà, in una battaglia che non riguarda solo il sindacato dei metalmeccanici, ma tutta la Confederazione.”

1 commento:

domenico borasi ha detto...

Come si può pensare di arrivare all'unità sindacale con quei sindacati che fimano certi accordi?
E' ora che la GCIL dichiari lo sciopero generale contro questi accordi ed in difesa dei diritti conquistati con dure lotte e sacrifici.
Dobbiamo ascoltare anche le voci che provengono dal mondo della scuola e della cultura in generale, dai vari movimenti che si battono sul territorio in difesa dell'ambiente e dei beni comuni (sono talmente tanti che non riesco nemmeno ad elencarli, mi scuso con loro).
Il malcontento ed il disagio, se non viene gestito dalle forze che si richiamano a certi ideali, può portare a sbocchi imprevedibili.
Non si può aspettare oltre, è in gioco la democrazia.