venerdì 3 dicembre 2010

Camusso, azienda non riconosce più contratto, urgente definire assemblee lavoratori

Per mettere l’Italia al riparo dalla speculazione finanziaria è “necessario che il Governo vari subito una manovra economica che consolidi la tenuta del paese attraverso l’istituzione di una patrimoniale 'alla francese' sulle grandi ricchezze” a dichiararlo Susanna Camusso, Segretario Generale della CGIL, nella sua relazione conclusiva del Comitato Direttivo, iniziato ieri, 2 dicembre e terminato questo pomeriggio.

“Il paese è a rischio” ha dichiarato preoccupata la leader del sindacato di Corso d’Italia, “il Governo - ha proseguito - non racconta la verità e non fa nulla per metterlo al riparo” e riferendosi al patto di stabilità, ha aggiunto “in un paese democratico, sulla definizione delle regole del nuovo patto di stabilità europeo, il governo dovrebbe aprire subito anche una discussione in parlamento e tra le parti sociali, da tenersi prima del Consiglio Europeo del 16 e 17 dicembre”.

In merito allo stato della trattativa tra i sindacati e la FIAT sullo stabilimento di Mirafiori, terminata questa mattina senza la definizione di un accordo, la Camusso ha spiegato “aspettiamo di vedere come evolve la situazione, ma credo che a questo punto il tema vada rovesciato: non è più la FIOM che non firma gli accordi ma è la FIAT che non riconosce più il contratto nazionale e vuole uscire da Confindustria”.
Nel rivolgersi all'associazione degli imprenditori e a Federmeccanica, che secondo la dirigente sindacale “hanno inseguito le volontà della FIAT, con le deroghe al contratto" si è domandata "fin dove sono disposte ad arrivare in ragione del fatto che ogni volta la FIAT sposta l’asticella sempre più in alto? " e ha proseguito "vorremo, inoltre, conoscere le opinioni di CISL e UIL, sul rapporto che intercorre tra un grande gruppo industriale e il contratto nazionale”. 
“Vedremo nelle prossime ore l’evolversi della situazione, se quello della FIAT è solo tatticismo o c’è dell’altro, per adesso - ha concluso Camusso - l’urgenza è quella di definire le assemblee dei lavoratori perché siano informati e possano decidere”.

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