mercoledì 20 ottobre 2010

Ddl lavoro, sì definitivo della Camera

Diventa legge il controverso ddl. L'aula l'ha votato con 310 sì, 210 no e 2 astenuti. Arrivano l'arbitrato e l'apprendistato a 15 anni. Cgil in presidio a Montecitorio: "Norme sbagliate e pericolose, pronto il ricorso alla Corte Costituzionale"

Ha fatto la spola per due anni tra Camera, Senato e Quirinale, stavolta è arrivato l'ok definitivo per il ddl lavoro approvato oggi pomeriggio (19 ottobre) nell'aula di Montecitorio. Sono stati respinti tutti gli emendamenti dell'opposizione, per cui il testo rimane quello approvato da Palazzo Madama. Il provvedimento, che era stato rinviato alle Camere dal presidente della Repubblica e su cui si è ultimata la settima lettura parlamentare, è stato approvato con 310 sì, 204 no e due astensioni. Hanno votato contro Pd e Idv; a favore del testo, con la maggioranza, ha votato l'Udc.

La controversa legge introduce l'arbitrato nei licenziamenti e abbassa l'età dell'apprendistato a 15 anni. Il titolare del Welfare, Maurizio Sacconi, continua a difenderne l'impianto, da lui considerato come una sorta di apripista allo Statuto dei lavori più volte annunciato. Nel frattempo anche la Cgil continua la propria battaglia contro una legge che definisce "sbagliata, pericolosa e palesemente incostituzionale". Con questa convizione il sindacato di Corso Italia ha tenuto nel pomeriggio un affollato presidio davanti a Montecitorio mentre i deputati iniziavano la discussione.

Le ultime modifiche
del Senato, infatti, secondo il segretario confederale Fulvio Fammoni, "non rispondono ai rilievi mossi dal Capo dello Stato quando ha rimandato a marzo la legge alle Camere". Il ddl lavoro, osserva, "è una delle leggi più sbagliate e pericolose di questa legislatura perché sovverte il diritto del lavoro italiano, nato per difendere i più deboli". Diversi i punti considerati critici: "Dalla certificazione in deroga ai contratti collettivi nazionali e i vincoli al ruolo del giudice del lavoro - elenca il sindacalista -, all’arbitrato e la clausola compromissoria da firmare all’atto dell’assunzione per impedire la possibilità di ricorre a un giudice in caso di controversie". Inoltre, "l’arbitro che sostituirà il giudice emetterà sentenza ‘secondo equità’ anche in deroga alle leggi e ai contratti nazionali".

Nel mirino c'è anche
l’introduzione dell’apprendistato a 15 anni, che "abbassa l’obbligo scolastico e la soglia del lavoro minorile". Il sindacato annuncia che promuoverà una capillare campagna di informazione ai lavoratori perché "sappiano come difendersi dalle nuove norme".Oltre al ricorso alla Consulta, conclude Fammoni. "stiamo lavorando a un documento per illustrare i profili di incostituzionalità del testo insieme al lancio di un appello per contrastare il ddl con firme di magistrati, costituzionalisti ed esperti del settore".

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