venerdì 30 ottobre 2009

Metalmeccanici, la Fiom va alla guerra

Rinaldini a Bologna davanti a 5mila delegati: "Faremo saltare l'accordo separato". Dal 9 al 13 novembre scioperi di 4 ore e cortei. "Rapporti unitari? Solo ipocrisia". Al via anche le firme per il referendum: "Ne possiamo raccogliere migliaia e migliaia"

Scatta la linea dura della Fiom contro l’accordo separato: mobilitazione dal 9 al 13 novembre con un pacchetto di quattro ore di sciopero, manifestazioni e presìdi, che saranno anticipati al 6 novembre a Bergamo, quando nella città lombarda si terrà l’assemblea nazionale dei delegati di Fim e Uilm. Sono soltanto alcune delle decisioni annunciate oggi dal leader delle tute blu Cgil, Gianni Rinaldini, che per circa un’ora ha parlato al Paladozza di Bologna davanti a 5mila delegati Fiom giunti da tutta Italia, interrotto più volte dagli applausi nei passaggi in cui veniva evidenziata la rottura con Cisl e Uil.

“RAPPORTI UNITARI? IPOCRISIA”. L’assemblea Fiom, è stato lo stesso Rinaldini ad annunciarlo dal palco, ha deciso per la “rottura di tutte le relazioni unitarie a partire dalla disdetta del patto di solidarietà”, con la richiesta di far applicare i contratti azienda per azienda attraverso le Rsu. Il conflitto aperto “non si risolve solo in due mesi”, ha aggiunto Rinaldini, sottolineando che per “reggere agli attacchi all’occupazione” degli ultimi mesi il sindacato userà “tutti gli strumenti a disposizione” perché “questa volta ci vogliono far fuori sul serio. Noi quel modello contrattuale lo vogliamo far saltare perché in questo modo viene calpestata la democrazia e la dignità dei lavoratori”. Ormai quella di mantenere rapporti unitari nelle singole aziende “è una pura ipocrisia”, ribadisce il segretario che si dice disposto a “fare di tutto, in trasparenza, affinché i delegati, azienda per azienda, possano convocare come Rsu assemblee rivolte a tutti i lavoratori”.

VIA AL REFERENDUM. Poi arriva l’annuncio della raccolta di firme: “La lanceremo fra i delegati che rifiutano l’accordo separato e chiedono il referendum fra tutti i lavoratori e le lavoratrici, siamo in grado di raccoglierne migliaia e migliaia”. Non solo. La Fiom si confronterà anche con giuristi ed esperti di diritto del lavoro: “Vogliamo uscire con una proposta di legge di iniziativa popolare per affermare i diritti dei lavoratori”. L’attacco a Cisl e Uil prosegue: “Basta accettare tutto quello che dice Federmeccanica che si fanno tutti i contratti senza dieci ore di sciopero. L’accordo è pessimo, loro lo giudicano ottimo. Anzi dicono che è tanto più importante perché non hanno fatto dieci secondi di sciopero. Permettetemi una battuta, avrei voluto vederli, Fim e Uilm, proclamare lo sciopero dei metalmeccanici”.

“GIU’ TASSE SU LAVORO E PENSIONI”. “Vedo che Marcegaglia dice cose strane. Mi pare che l’Irap sia già stata diminuita in maniera consistente con il cuneo fiscale del governo di centrosinistra. Oggi l’intervento fiscale deve essere sui lavoratori dipendenti e sui pensionati che hanno visto aumentare la pressione piu’ di qualsiasi altra categoria”, ha poi aggiunto il leader della Fiom, chiedendo al contrario uno sgravio per i dipendenti e i pensionati, “necessario specie dopo l’operazione scandalosa dello scudo fiscale che è stata una vera e propria vergogna”. E quando termina il proprio intervento, dalle tribune del Paladozza qualcuno grido ancora “Bergamo, Bergamo, Bergamo”.

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