giovedì 30 luglio 2009

I metalmeccanici approvano la piattaforma della FIOM

La piattaforma della Fiom per il rinnovo del biennio salariale del CCNL dei metalmeccanici è stata votata da 416.180 lavoratrici e lavoratori. La piattaforma è stata approvata a larghissima maggioranza: 94% i sì

Per il segretario generale della Fiom, il dato - che e' in via di ulteriore miglioramento - "è straordinario perché la gente ha votato l'ultima settimana di luglio con mezza categoria in cassa integrazione". Il numero di votanti, infatti, è superiore ai 394mila che avevano partecipato al referendum indetto dalla Cgil sulla riforma del sistema contrattuale e non molto inferiore ai 520mila che avevano partecipato al precedente referendum sulla piattaforma, a cui partecipavano tutte e tre le sigle sindacali.

Sono invece circa 270.000 i metalmeccanici che hanno votato la piattaforma separata di Fim Uilm Fismic e Ugl, una piattaforma che - con la disdetta del ccnl firmato e conquistato meno di due anni fa da tutti - accetta le regole del nuovo sistema contrattuale del 22 gennaio e chiede in tre anni meno del salario che prima si otteneva in due.

Confronto tra i votanti delle ultime tre tornate

venerdì 24 luglio 2009

Confronto fra le richieste sindacali



Cremaschi: Tanti minimizzano, ma lo scontro sul contratto dei metalmeccanici sarà al centro dell’autunno

Con il primo incontro per il contratto dei metalmeccanici si annuncia un conflitto sindacale di una durezza e di una complessità senza precedenti. La Federmeccanica ha convocato tutti i sindacati allo stesso tavolo, ma le piattaforme di Fim e Uilm da un lato, della Fiom dall’altro, non sono soltanto diverse, sono estranee tra loro. Infatti, la Federmeccanica ha teso subito a precisare, cosa che normalmente non si fa nel primo incontro e che di solito ha una funzione quasi di cortesia, che la piattaforma di Fim e Uilm è dentro il sistema di regole dell’accordo separato di aprile, mentre quella della Fiom è totalmente incompatibile.
Federmeccanica ha parlato con toni da scontro frontale, naturalmente mascherandoli sotto l’ipocrisia del senso di responsabilità. Al punto che, cosa inusuale anche nei tavoli dei metalmeccanici, ha usato una parte dell’introduzione per condannare gli scioperi in atto a Melfi, contro le scelte autoritarie e discriminanti di Fiat.
Fim e Uilm hanno svolto un ruolo di puri comprimari, dichiarando solo disponibilità rispetto alle posizioni degli industriali. La Fiom non ha semplicemente sostenuto con fermezza la propria piattaforma, ma ha già annunciato che, nel caso di accordo separato, agirà sia sul piano sindacale che su quello legale. Quello che sta maturando al tavolo dei metalmeccanici è, infatti, l’equivalente di un colpo di stato applicato alle relazioni sindacali. Il contratto dei metalmeccanici è in vigore, per la sua parte normativa, fino alla fine del 2011. Ma Fim e Uilm, in ottemperanza all’accordo separato sul sistema contrattuale, lo hanno disdettato. Non è mai avvenuto nella storia sindacale del paese che un accordo separato puntasse a cancellare contratti e normative ancora in vigore.
Ciò è grave, non solo per l’industria metalmeccanica, ma anche perché nessuna minimizzazione sarà possibile di fronte al fatto che forze sindacali di minoranza, contro il sindacato di maggioranza e senza aver consultato i lavoratori, decidono di cambiare regole e normative.
Sarà uno scontro durissimo e senza precedenti, che costringerà tutti a prendere posizione, sia nella politica, sia sul terreno sindacale. La Federmeccanica ha sottolineato nella sua introduzione che la Fiom presenta una piattaforma su due anni mentre tutte le altre categorie della Cgil, pur non condividendo l’accordo separato, l’hanno presentata su tre. Anche questo è il segno che si cercherà di dimostrare che quella dei metalmeccanici è una situazione a parte e che altrove Cgil, Cisl, Uil e Confindustria possono superare assieme le divergenze.
Il disegno di isolamento della Fiom e dei metalmeccanici, che a volte pare avere anche un consenso ben più vasto di quello, immediatamente interessato, della Confindustria e di Cisl e Uil, è destinato a fallire. La questione del salario, dei diritti contrattuali e quella ancor più rilevante della democrazia sindacale, faranno premio su tutte le manovre diplomatiche. La Fiom ha illustrato le proprie richieste con riserva, sottolineando che esse devono comunque essere sottoposte al voto vincolante del referendum tra le lavoratrici e i lavoratori che si concluderà la prossima settimana. Fim e Uilm non hanno avuto questo problema, perché hanno già dichiarato di aver acquisito un consenso plebiscitario tra i propri iscritti. Che, evidentemente, hanno potuto esprimersi anche per via telepatica, visto la scarsa partecipazione registrata alle assemblee e alle votazioni indette da queste organizzazioni.
Nei prossimi giorni, i dati veri del referendum della Fiom mostreranno che la piattaforma separata di Fim e Uilm e l’accordo separato sul sistema contrattuale sono in netta minoranza tra i metalmeccanici e che un contratto fatto su quelle basi sarebbe una violazione delle più elementari norme di democrazia.
Si apre, quindi, uno scontro drammatico e costituente dell’intero sistema di relazioni sindacali. Lo ha ben intuito l’ex segretario della Cisl, Pezzotta, sicuramente non imputabile di simpatie per la Fiom, che ha recentemente proposto, inascoltato prima di tutto dalla Cisl, di rinviare lo scontro sulle nuove regole e di fare per i metalmeccanici un accordo ponte di due anni.
Tutta la gestione della crisi, le relazioni sindacali, i rapporti tra Cgil, Cisl e Uil saranno segnati da quello che avverrà al tavolo dei metalmeccanici. Tutta la politica dovrà tenerne conto, anche gli ineffabili dirigenti del Partito Democratico che, finora, hanno intrapreso il loro congresso ignorando quanto si sta preparando nella principale categoria industriale del nostro paese.

Giorgio Cremaschi

mercoledì 1 luglio 2009

Incontro con l'azienda - Comunicato Unitario


p.s. dalla stanza è uscita l'Azienda.....

Incontro con l'azienda del 1 luglio 2009

Ecco il documento di cui voleva discutere l'azienda:




Le nostre argomentazioni definite come "motivazioni pretestuose" fuori dall'Insiel si chiamano ACCORDI!!


Accordo del 23 settebre 2008:

- punto 2 (Insiel fvg)
La procedura di mobilità di accompagnamento alla pensione con accordo sindacale, su base volontaria (non opposizione) e incentivata, .....

Pertanto non esistono ulteriori esuberi al di fuori di chi volontariamente accetta la mobilità d'accompagnamento alla pensione (una volta siglato l'accordo con le organizzazioni sindacali).

- punto 3 (Insiel fvg)
Alla vendita di Insiel Mercato, prevista entro il mese di giugno 2009, avverrà un incontro congiunto avente ad oggetto la gestione dell’eventuale rimanente personale in esubero.

Anche se sono giunte quattro offerte, Insiel Mercato non è stata ancora venduta!


Il testo originale dell'accordo siglato tra RSU e Azienda e votato dai lavoratori:
pagina 1
pagina 2


Insiel Mercato: giunte quattro offerte per acquisto

Sono quattro le offerte pervenute alla Regione Friuli Venezia Giulia per l'acquisto della societa' informatica Insiel Mercato. Delle sette che avevano manifestato interesse - si e' appreso da fonti regionali - le societa' che hanno presentato un'offerta sono Reply spa, Maggioli tributi spa, Engineering spa e la newco Tbs Gb Telematic e biomedical service Ltd e Tbs Fr e Telematic&Biomedical Services Sarl. Nei prossimi giorni verra' nominata una commissione che sara' incaricata di esaminare e valutare le offerte, alle quali verra' attribuito un punteggio in relazione al Piano industriale presentato (massimo 50 punti) e all'offerta economica (massimo 50 punti). Il prezzo fissato dalla Regione per la vendita e' di 6,9 milioni di euro. (ANSA)