giovedì 8 gennaio 2009

Perché la FIOM non ha firmato la cessione del ramo d’azienda

1. L’accordo di settembre definisce come obiettivo il raggiungimento della vendita e la conseguente costituzione di una nuova società per il mercato con la conferma del ruolo pubblico d’Insiel FVG.

2. Le motivazioni che hanno portato alla vendita sono sinteticamente le seguenti:
  • Rispondere ai limiti imposti dal “cosiddetto” decreto Bersani
  • Contenere gli esuberi che derivano dalla sua applicazione

3. La delegazione sindacale ha ricevuto il mandato, tramite il referendum del 14 ottobre 2008, di proseguire il confronto con l’azienda sulla vendita.

4. L’impegno verbale assunto dalla proprietà e dalla azienda negli incontri effettuati per determinare l’accordo di settembre, è sempre stato quello di costituire “bene e presto” insiel mercato, in quanto questa divisione permetteva di uscire da una situazione che diventava sempre più negativa con il passare del tempo a causa del decreto Bersani che imponeva la separazione delle attività di mercato.

5. Tra novembre e dicembre si sono svolti una serie di incontri come previsto dell’accordo votato dai lavoratori su:
  • Accordo Quadro
  • Formazione del Personale
  • Organizzazione del Lavoro

La FIOM ha da subito evidenziato la sua contrarietà rispetto al metodo proposto dall’azienda nell’affrontare gli incontri necessari a definire la costituzione di Insiel Mercato e il futuro di Insiel FVG caratterizzato dalla richiesta vincolante della riservatezza e della non comunicabilità dei contenuti.
Inoltre, l’azienda puntualmente comunicava rinvii sui punti importanti, costringendo la delegazione ad attendere l’incontro previsto sullo scorporo dell’azienda (ex art 47 della legge 428/90), per riuscire ad esprimere un parere.


Il giorno 29 dicembre la FIOM ha verificato che:

1. La frase “presto e bene” riguarda e solo in parte la definizione della lista “insiel mercato”, sicuramente sul presto con alcuni dubbi sul bene.

2. L’azienda ha continuato a proporre il metodo della riservatezza (“censura”) accettato dalle altre sigle sindacali e respinto dalla sola FIOM di Trieste.

3. Gli aspetti riguardanti l’accordo quadro, la formazione e l’organizzazione evidenziano un ritardo nella definizione d’insiel mercato e contraddice gli impegni che si erano assunti.A questo riguardo ci auguriamo che ci sia un recupero che permetta di offrire al mercato un’azienda in grado di affrontare autonomamente le sfide future.

4. La FIOM riconferma l’impegno ricevuto dal mandato del referendum nel continuare il confronto respingendo però tutti quei metodi che impediscono una trasparenza e una corretta comunicazione verso i lavoratori.

Per quanto sopra abbiamo ritenuto che non esiste il requisito previsto dalla legge della autonomia operativa d’Insiel mercato e ci riserviamo di verificarlo nelle sedi opportune.
A tale proposito daremo la copertura legalmente prevista a quei lavoratori che volessero renderla esigibile.

P.S. è stata avviata dalla FIOM di Trieste la procedura per l'elezione delle RSU - RLS di Insiel Mercato

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